Articolo realizzato per Les Nouvelles Esthetiques Spa Italia (n. 4 Maggio 2014)
Se per artista s’intende “chiunque eserciti un’arte” e per arte “tutta quella produzione umana che ha una qualità superiore” possiamo affermare che ogni abile truccatore è un artista e che ogni sua creazione è un opera d’arte.
Questa asserzione potrebbe essere la soluzione della diatriba che da molti anni è in atto sul riconoscimento giuridico della figura professionale del truccatore, che se considerato come artista, egli avrebbe già.
Ma non è di questo che si vuole argomentare… ma in che modo si esplica l’artisticità del truccatore.
Dipingere corpi umani per esprimersi ed emozionare è sicuramente l’esempio più lampante.
Il primo ad avvalersi della pittura corporale – una tra le forme d’arte tra le più antiche – fu Max Factor, che nel 1933 truccò interamente una modella con un nuovo make-up esponendola alla Fiera Mondiale di Chicago e dando origine al body painting moderno.
Adottando questa tecnica di trucco trascese l’utilizzo che se ne era fatto sino ad allora (religioso, cerimoniale, intimidatorio e sessuale); peccato che i tempi non fossero maturi, tanto che l’idea gli costò l’arresto assieme alla modella per disturbo alla quiete pubblica.
Ma è a partire dei primi anni ‘90 che si assiste al vero boom di quest’arte…
Tantissimi truccatori attraverso il body painting si affermano nel mondo dell’arte e non solo, creando opere di grande valore che grazie alla fotografia e al video superano quello che è il vincolo principale di questa forma d’arte specifica: la sua caducità.
Tra questi merita di essere ricordata per la sua originalità creativa e abilità tecnica la truccatrice di origine neozelandese Joanne Gair, divenuta famosa nell’agosto del 1992 dopo aver vestito soltanto di colori l’affascinante Demi Moore, immortalata su di una copertina dell’edizione americana di Vanity Fair (vedere fig.1).
Fig. 1: Copertina n. Agosto Anno 1992 dell’ edizione americana Vanity Fair.
In un suo ironico e divertente libro dal titolo “Sogni dipinti”- che consta di una raccolta fotografica di sue opere di boby painting – Gair dimostra come sia possibile realizzare senza fatica le nostre più intime ambizioni attraverso quest’arte, come ad esempio diventare magra in un batti baleno! (vedere fig. 2)
Gair che da anni lavora spaziando dal campo della moda a quello della pubblicità, da quello del cinema a quello della musica incarna pienamente la figura dell’artista a tutto tondo (vedere fig. 3).
Fig. 2: Copertina del libro “Sogni Dipinti” di Joanne Gair.
Fig. 3: La modella Heidi Klum “abbellita” dalla mano di Gair.
Il boby paintig non è stata fonte d’ispirazione artistica solo per i truccatori ma anche per molti artisti che, desiderosi di poter comunicare attraverso il corpo umano, hanno dovuto acquisire tutte le conoscenze che questa tipologia di trucco necessita…
Eseguire un body painting non richiede solo tanta inventiva, elevate capacità manuali, lavoro di gruppo e resistenza fisica, ma soprattutto una forte conoscenza dei materiali, degli strumenti, delle tecniche e delle metodologie specifiche.
Fra gli artisti che nel panorama mondiale dimostra con la sua opera di aver appreso a pieno tali conoscenze è Liu Bolin, giovane artista cinese famoso per la sua capacità di mimetizzarsi negli sfondi più complessi, senza che ci si possa accorgere della sua presenza
Un’arte camaleontica quella di Liu, che come egli stesso afferma, nasce come “protesta silenziosa” contro il proprio Stato che, limitando la libertà degli artisti e contribuendo alla distruzione dei laboratori artistici, impedisce fortemente lo sviluppo dell’arte (vedere fig. 3, 4, 5, 6 e 7).
Abbiamo visto che un professionista della bellezza può elevarsi ad artista così come un artista per esprimersi possa sconfinare in ambiti apparentemente tanto diversi ma che in realtà rappresentano solo un nuovo territorio da conoscere e da cui trarre ispirazione!